Skip to main content

Riforma magistratura: la dichiarazione dell’On. D’Alfonso sulla separazione delle carriere

Di seguito è disponibile il video della dichiarazione del deputato del Partito democratico, Luciano D’Alfonso, già senatore e  presidente della commissione Finanze e Tesoro, ex presidente della Regione Abruzzo, ex presidente della Provincia di Pescara, ed ex sindaco di Pescara in merito al Disegno di legge costituzionale: “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” (A.C. 1917) ed abbinate proposte di legge costituzionale: Enrico Costa; Giachetti; Calderone ed altri; Morrone ed altri (A.C. 23-434-806-824) del 9 gennaio 2025.

Qui il resoconto ufficiale della dichiarazione. Testo 

Dal dossier della Camera dei deputati si legge che: ” Il disegno di legge costituzionale A.C. 1917, presentato dal Governo alla Camera dei deputati in data 13 giugno 2024, modifica il Titolo IV della Costituzione con l’obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti. A tal fine, vengono previsti due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente.

Una delle principali innovazioni concernenti i due organi di autogoverno attiene alla composizione degli stessi. Nello specifico, la presidenza di entrambi gli organi è attribuita al Presidente della Repubblica, mentre sono membri di diritto del Consiglio superiore della magistratura giudicante e del Consiglio superiore della magistratura requirente, rispettivamente, il primo Presidente della Corte di Cassazione e il Procuratore generale della Corte di Cassazione.

Gli altri componenti di ciascuno dei Consigli superiori sono estratti a sorte, per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e, per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. Si prevede, inoltre, che i vicepresidenti di ciascuno degli organi sono eletti fra i componenti sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento. Ulteriore elemento di novità attiene all’istituzione dell’Alta Corte disciplinare cui è attribuita la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari, tanto giudicanti che requirenti.

Tale organo è composto da quindici giudici selezionati con le seguenti modalità:

  • 3 componenti nominati dal Presidente della Repubblica;
  • 3 componenti estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune;
  • 6 componenti estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti;
  • 3 componenti estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti.

Si specifica che il presidente dell’Alta Corte deve essere individuato tra i componenti nominati dal Presidente della Repubblica e quelli sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento.

Il disegno di legge prevede, quindi, la possibilità di impugnare le sentenze dell’Alta Corte dinnanzi all’Alta Corte medesima, che giudica in composizione differente rispetto al giudizio di prima istanza.

Le ulteriori disposizioni contenute nel disegno di legge recano modifiche alla Costituzione conseguenti all’istituzione dei sopra menzionati organi, nonché disposizioni transitorie.”