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I contratti pubblici dopo il Correttivo: luci e ombre

Venerdì 28 febbraio, presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Roma, si è tenuto l’evento “I contratti pubblici dopo il Correttivo: luci e ombre”, un’importante occasione di confronto tra esperti del settore, istituzioni e operatori economici. Il dibattito si è focalizzato sulle novità introdotte dal decreto correttivo al Codice degli Appalti, mettendo in evidenza sia gli aspetti positivi sia le criticità emerse nell’applicazione delle nuove norme.

Tra gli interventi più significativi, quelli di Francesco Lazzaroni, Presidente di General SOA, e Giuseppe Busia, Presidente dell’ANAC, i quali hanno offerto due prospettive complementari sullo stato attuale degli appalti pubblici in Italia.

Lazzaroni (General SOA): “Il correttivo sul subappalto crea incertezza”

Nel suo intervento, Francesco Lazzaroni, Presidente di General SOA, ha espresso preoccupazione per le modifiche introdotte dal correttivo al Codice dei Contratti Pubblici in materia di subappalto. In particolare, la nuova normativa prevede che solo l’impresa subappaltatrice possa utilizzare i lavori subappaltati ai fini della qualificazione SOA nelle categorie scorporabili. Questa modifica, a suo avviso, genera incertezza e potenziali problemi per le imprese che avevano ottenuto l’attestazione SOA in base alle regole precedenti.

Lazzaroni ha evidenziato il rischio che le imprese, alla scadenza dell’attestato SOA, non possano più confermare le categorie e classifiche possedute, con ripercussioni negative sul sistema dei lavori pubblici. Per questo, ha auspicato un confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per affrontare le criticità e trovare soluzioni condivise.

Busia (ANAC): “Necessario un lavoro di implementazione concreta delle regole”

Nel suo intervento, il Presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, ha evidenziato alcune criticità del correttivo. In particolare, ha criticato la complessità di alcuni template digitali implementati su piattaforme che avrebbero dovuto semplificare il lavoro dei RUP, sottolineando la necessità di una loro revisione.

Busia ha poi espresso forti perplessità sull’eliminazione dell’articolo 109 riguardante la qualificazione degli operatori economici. La rimozione dei criteri per la qualificazione degli operatori economici, a suo avviso, rappresenta un “grave vulnus” che necessita di un intervento correttivo. Per affrontare la questione, l’ANAC aprirà un confronto con le SOA sul tema della qualificazione in generale e dei consorzi in particolare.

In merito al subappalto, poi, Busia ha criticato due aspetti: l’eliminazione del premio di coordinamento e l’attribuzione totale dell’importo dei lavori subappaltati all’impresa che coordina. Entrambi gli aspetti, secondo Busia, meritano una riflessione.

Infine, Busia ha concluso il suo intervento affermando che l’idea di un codice autoapplicativo ed esaustivo è di difficile realizzazione, vista la complessità degli appalti pubblici e della normativa che li regola. Per una corretta applicazione del Codice, è necessario un lavoro di implementazione concreta delle regole, nel dialogo costante con chi realizza e svolge le attività di appalto.

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